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venerdì 27 ottobre 2017

eBook - Attività non normate: il progetto antincendio

eBook - Attività non normate: il progetto antincendio

Codice di prevenzione incendi - Fire Safety Engeneering

Autori Cosi Filippo 
— WOLTERS KLUWER ITALIA — Anno 2017


eBook - Attività non normate: il progetto antincendio



L’ebook affronta il tema della progettazione della sicurezza antincendio dei fabbricati adibiti ad attività prive di regola tecnica verticale antincendio.
La pubblicazione è strutturata in modo da costituire una linea guida per i progettisti nella predisposizione della relazione tecnica antincendio.
Una prima parte descrive l’evoluzione della normativa antincendio, che ha visto negli ultimi mesi la pubblicazione del Codice di prevenzione incendi.

simulazione di incendio in fabbricato adibito a deposito


Nello svolgimento dell’attività professionale in questo particolare periodo storico, caratterizzato da un continuo aggiornamento normativo, ci si trova a volte di fronte ad un bivio, e bisogna decidere quale approccio progettuale sia più conveniente seguire (prescrittivo oppure prestazionale).
Per questo motivo le successive sezioni dell’ebook affrontano la progettazione di un’attività non normata, applicando:
  1. Il Codice di prevenzione incendi;
  2. La Fire Safety Engineering.

STRUTTURA

INDICE SOMMARIO

Glossario

1. Premessa
1.1 Scopo del presente e-book
1.2 Evoluzione della normativa antincendio
1.3 Norme antincendio per le attività prive di regola tecnica verticale
1.4 Campo di applicazione delle norme tecniche in vigore
1.5 Tipologia di attività soggetta descritta nel presente e-book
1.6 Modalità di utilizzo del Codice di prevenzione incendi

2. Progettazione con il Codice di prevenzione incendi e la Fire Safety Engineering - Im-postazioni generali del progetto
2.1 Schema logico del Progetto Antincendio
2.2 (G.2.5) Obiettivi e metodologia generale per la progettazione
della sicurezza antincendio
2.3 (G.2.9) Progettazione antincendio delle attività normate

3. Descrizione generale del progetto
3.1 Motivazione e scopo del progetto in deroga
3.2 La deroga alla classe R30 di resistenza al fuoco delle strutture portanti
3.3 Ulteriori considerazioni sulla resistenza al fuoco

4. Analisi dello stato di fatto e proposta di interventi migliorativi

5. Premessa sull’utilizzo di FDS - Fire Dynamics Simulator
5.1 Oggetto della deroga
5.2 Misure integrative previste

6. Attribuzione dei profili di rischio ai sensi del Codice
6.1 (G.3.1) Definizione dei profili di rischio
6.2 (G.3.2) Profilo di rischio Rvita
6.3 (G.3.3) Profilo di rischio Rbeni
6.4 (G.3.4) Profilo di rischio Rambiente
6.5 Strategie antincendio

7. (S.1) Reazione al fuoco
8. (S.2, S.3) Resistenza al fuoco e compartimentazione

9. (S.4) Esodo

10. (S.5) Gestione della sicurezza

11. (S.6) Controllo dell’incendio

12. (S.7) Rivelazione ed allarme

13. (S.8) Controllo di fumi e calore

14. (S.9) Operatività antincendio

15. Simulazioni con FDS - Impostazioni generali

16. Simulazioni di dettaglio: analisi del focolaio e dei materiali
17. Schema costruttivo del modello in FDS

18. Dettagli del modello in FDS

19. Interventi integrativi previsti in progetto: SENFC

20. Interventi integrativi previsti in progetto: impianto di estinzione fisso con idranti UNI 45

21. Interventi integrativi previsti in progetto: migliorie al sistema di esodo, correlato con il layout dello stoccaggio

22. Interventi integrativi previsti in progetto: distanze di rispetto tra le aree di deposito e le strutture

23. Il modello geometrico e le mesh di calcolo

24. Scelta della curva HRR del focolaio

25. Analisi delle simulazioni con il Fire Dynamics Simulator verifica della sicurezza delle persone

26. Analisi delle simulazioni con il Fire Dynamics Simulator verifica della resistenza al fuoco

27. Allegato 1 Valutazioni sulla resistenza al fuoco ed il meccanismo di collasso

28. ALLEGATO 2 Valutazioni sul sistema e le tempistiche dell’esodo

29. Allegato 3 Programma per l’attuazione del S.G.S.A

eBook - Autorimesse: il progetto antincendio

eBook - Autorimesse: il progetto antincendio

Norme tradizionali - Codice - Fire Safety Engineering

Autori Cosi Filippo 
— WOLTERS KLUWER ITALIA — Anno 2017

eBook - Autorimesse: il progetto antincendio


link: Filippo Cosi, eBook - Autorimesse: il progetto antincendio, Wolters Kluwer

In questo E-book viene affrontato il tema della progettazione della sicurezza antincendio delle attività di autorimessa.
La pubblicazione è strutturata in modo da costituire una linea guida per i progettistinella predisposizione della relazione tecnica antincendio.
Una prima parte dell’E-book descrive l’evoluzione della normativa antincendio, che ha visto negli ultimi mesi la pubblicazione del Codice di prevenzione incendi e della nuova Regola tecnica verticale sulle autorimesse.

simulazione di incendio in autorimessa


Nello svolgimento dell’attività professionale in questo particolare periodo storico, caratterizzato da un continuo aggiornamento normativo, ci si trova a volte di fronte ad un bivio e bisogna decidere quale approccio progettuale sia più conveniente seguire(prescrittivo oppure prestazionale).
Per questo motivo, le successive sezioni dell’E-book affrontano la progettazione di un attività di ufficio mediante tre impostazioni progettuali differenti:
  1. Le regole tecniche tradizionali, in particolare il D.M. 1 febbraio 1986;
  2. Il Codice di prevenzione incendi, integrato dalla nuova RTV del 21/02/2017;
  3. La Fire Safety Engineering.
STRUTTURA

INDICE SOMMARIO
1. Premessa
1.1 Scopo del presente e-book
1.2 Evoluzione della normativa antincendio
1.3 Norme antincendio per le attività di autorimessa
1.4 Tipologia di attività soggetta: autorimessa
1.5 Campo di applicazione delle norme tecniche in vigore
1.6 Modalità di utilizzo del Codice di prevenzione incendi
1.7 La nuova Regola tecnica verticale del 2017

2. Descrizione generale del progetto

3. Progettazione ai sensi della regola tecnica allegata al D.M. 1° febbraio 1986

4. Progettazione ai sensi del Codice di Prevenzione Incendi
4.1 D.M. 21 febbraio 2017 - Campo di applicazione
4.2 (G.2.5) Obiettivi e metodologia generale per la progettazione della sicurezza antincendio
4.3 (G.2.9) Progettazione antincendio delle attività normate
4.4 (V.6.2) Definizioni
4.5 (V.6.3) Classificazioni
4.6 (G.3.1) Definizione dei profili di rischio
4.7 (G.3.2) Profilo di rischio Rvita
4.8 (G.3.3) Profilo di rischio Rbeni
4.9 (G.3.4) Profilo di rischio Rambiente
4.10 Conclusione sulla classificazione dell’autorimessa
4.11 (V.6.5) Strategie antincendio
4.12 (S.1) Reazione al fuoco
4.13 (S.2) Resistenza al fuoco
4.14 (S.3) Compartimentazione
4.15 (S.4) Esodo
4.16 (S.5) Gestione della sicurezza
4.17 (S.6) Controllo dell’incendio
4.18 (S.7) Rivelazione ed allarme
4.19 (S.8) Controllo di fumi e calore
4.20 (S.9) Operatività antincendio
4.21 (S.10) Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
4.22 Tabella riassuntiva delle differenze tra RTV 1986 ed RTV 2017

5. Applicazione della nuova RTV ad alcuni casi progettuali
5.1 Elenco dei casi progettuali analizzati
5.2 CASO 1
5.3 CASO 2
5.4 CASO 3
5.5 CASO 3b
5.6 CASO 4
5.7 CASO 5
5.8 CASO 6
5.9 CASO 7 (L’autorimessa oggetto del presente e-book )
6. Progettazione con la Fire Safety Engineering
6.1 Breve descrizione del software FDS
6.2 Vantaggi possibili con la progettazione FSE
6.3 Metodologia per la verifica della sicurezza delle persone

eBook - Attività Ricettive: il progetto antincendio

eBook - Attività Ricettive: il progetto antincendio

Norme tradizionali - Codice - Fire Safety Engineering

Autori Cosi Filippo 
— WOLTERS KLUWER ITALIA — Anno 2017

eBook - Attività Ricettive: il progetto antincendio



L’ebook “Attività Ricettive: il progetto antincendio” costituisce il secondo appuntamento della Collana “Tecnicamente” dedicato espressamente al tema della Progettazione Antincendio. In questo E-book viene affrontato in particolare il tema della progettazione della sicurezza antincendio dei fabbricati adibiti ad Attività Ricettive.
simulazione di incendio nella hall dell'hotel


Così come la prima uscita, dedicata al tema della progettazione antincendio dei fabbricati adibiti ad Ufficio, anche questa pubblicazione è strutturata in modo da costituire una linea guida per i progettisti nella predisposizione della relazione tecnica antincendio.
Una prima parte dell’E-book descrive l’evoluzione della normativa antincendio, che ha visto negli ultimi mesi la pubblicazione del Codice di prevenzione incendi e della nuova Regola tecnica verticale sulle attività ricettive.

schema delle compartimentazioni secondo il Codice di Prevenzione Incendi


Nello svolgimento dell’attività professionale in questo particolare periodo storico, caratterizzato da un continuo aggiornamento normativo, ci si trova a volte di fronte ad un bivio, e bisogna decidere quale approccio progettuale sia più conveniente seguire (prescrittivo oppure prestazionale).
Per questo motivo, le successive sezioni dell’E-book affrontano la progettazione di un attività ricettiva mediante tre impostazioni progettuali differenti:
  1. Le regole tecniche tradizionali, in particolare il D.M. 9 aprile 1994;
  2. Il Codice di prevenzione incendi, integrato dalla nuova RTV del 2016;
  3. La Fire Safety Engineering.

STRUTTURA

0. GLOSSARIO E ABBREVIAZIONE DEI TERMINI USATI

1. PREMESSA
1.1 Scopo del presente e-book
1.2 Evoluzione della normativa antincendio
1.3 Norme antincendio per le attività ricettive turistico-alberghiere
1.4 Tipologia di attività soggetta: attività ricettive turistico-alberghiere
1.5 Campo di applicazione delle norme tecniche in vigore
1.6 Modalità di utilizzo del Codice di Prevenzione Incendi
1.7 La nuova Regola tecnica verticale del 2016

2. DESCRIZIONE GENERALE DEL PROGETTO

3. PROGETTAZIONE AI SENSI DELLA REGOLA TECNICA ALLEGATA AL D.M. 9 APRILE 1994
3.1 Scheda informativa
3.2 Caratteristiche generali del complesso edilizio in progetto
3.3 Normativa tecnica applicabile
3.4 Ubicazione del fabbricato e accesso all’area
3.5 Separazioni – Comunicazioni
3.6 Accesso all’area
3.7 Resistenza al fuoco
3.8 Reazione al fuoco
3.9 Compartimentazione
3.10 Deroga 1 – Numero di piani del comparto centrale dell’Albergo
3.11 Deroga 2 – Protezione ascensori del comparto centrale dell’Albergo
3.12 Piani interrati
3.13 Corridoi
3.14 Scale
3.15 Ascensori e montacarichi
3.16 Ascensori antincendio
3.17 Misure per l’evacuazione in caso di emergenza
3.18 Aree ed impianti a rischio specifico
3.19 Servizi tecnologici
3.20 Spazi per riunioni, trattenimento e simili
3.21 Impianti elettrici
3.22 Sistemi di allarme
3.23 Mezzi ed impianti di estinzione degli incendi
3.24 Impianto di rilevazione fumi e segnalazione incendi
3.25 Segnaletica di sicurezza

4. PROGETTAZIONE AI SENSI DEL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI
4.1 (G.2.2) Campo di applicazione
4.2 (V.5.1.) Scopo e Campo di applicazione
4.3 (G.2.5) Obiettivi e metodologia generale per la progettazione della sicurezza antincendio
4.4 (G.2.9) Progettazione antincendio delle attività normate
4.5 (V.4.2) Classificazioni
4.6 (G.3.1) Definizione dei profili di rischio
4.7 (G.3.2) Profilo di rischio Rvita
4.8 (G.3.3) Profilo di rischio Rbeni
4.9 (G.3.4) Profilo di rischio Rambiente
4.10 (V.5.4) Strategie antincendio
4.11 (S.1) Reazione al fuoco
4.12 (S.2) Resistenza al fuoco
4.13 (S.3) Compartimentazione
4.14 (S.4) Esodo
4.15 (S.5) Gestione della sicurezza
4.16 (S.6) Controllo dell’incendio
4.17 (S.7) Rivelazione ed allarme
4.18 (S.8) Controllo di fumi e calore
4.19 (S.9) Operatività antincendio
4.20 (S.10) Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
4.21 Tabella riassuntiva delle differenze tra RTV 1994 e RTV 2016

5. PROGETTAZIONE CON LA FIRE SAFETY ENGINEERING
5.1 Descrizione della Fire Safety Engineering
5.2 Breve descrizione del software FDS
5.3 Vantaggi possibili con la progettazione FSE
5.4 La progettazione prestazionale per le facciate negli edifici di grande altezza

6. VERIFICA DEI LIVELLI DI SICUREZZA DELL’ESODO CON LA F.S.E.
6.1 Premessa
6.2 Obiettivo 1: sicurezza del corridoio
6.3 Obiettivo 2: sicurezza della hall multipiano
6.4 Obiettivo 3: sicurezza della reception al piano terra

BIBLOGRAFIA E PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI

eBook - Attività Uffici: il progetto antincendio

eBook - Attività Uffici: il progetto antincendio

Norme tradizionali - Codice - Fire Safety Engineering

Autori Cosi Filippo 
— WOLTERS KLUWER ITALIA — Anno 2017

Attività Uffici: il progetto antincendio. Copertina
link: Filippo Cosi, Attività Uffici il progetto antincendio, Wolters Kluwer Italia.

In questo E-book viene affrontato il tema della progettazione della sicurezza antincendio dei fabbricati adibiti ad attività di ufficio.
La pubblicazione è strutturata in modo da costituire una linea guida per i progettisti nella predisposizione della relazione tecnica antincendio.
Una prima parte dell’E-book descrive l’evoluzione della normativa antincendio, che ha visto negli ultimi mesi la pubblicazione del Codice di prevenzione incendi e della nuova Regola tecnica verticale sulle attività di ufficio.
Nello svolgimento dell’attività professionale in questo particolare periodo storico, caratterizzato da un continuo aggiornamento normativo, ci si trova a volte di fronte ad un bivio, e bisogna decidere quale approccio progettuale sia più conveniente seguire.
Per questo motivo, le successive sezioni dell’E-book affrontano la progettazione di un attività di ufficio mediante tre impostazioni progettuali differenti:
  1. Le regole tecniche tradizionali, in particolare il D.M. 22 febbraio 2006;
  2. Il Codice di prevenzione incendi, integrato dalla nuova RTV del 2016;
  3. La Fire Safety Engineering.



STRUTTURA
INDICE SOMMARIO

1. PREMESSA
1.1 Scopo del presente e-book
1.2 Evoluzione della normativa antincendio
1.3 Norme antincendio per gli edifici destinati a ufficio
1.4 Tipologia di attività soggetta: uffici
1.5 Campo di applicazione delle norme tecniche in vigore
1.6 Modalità di utilizzo del Codice di Prevenzione Incendi
1.7 La nuova Regola tecnica verticale del 2016

2. DESCRIZIONE GENERALE DEL PROGETTO

3. PROGETTAZIONE AI SENSI DELLA REGOLA TECNICA ALLEGATA AL D.M. 22 FEBBRAIO 2006
3.1 Scheda informativa
3.2 Attività in categoria B e C
3.3 Attività in categoria A
3.4 Caratteristiche generali del complesso edilizio in progetto
3.5 Normativa tecnica applicabile
3.6 Campo di applicazione del D.M. 22 febbraio 2006
3.7 Ubicazione del fabbricato e accesso all’area
3.8 Separazioni - comunicazioni
3.9 Resistenza al fuoco
3.10 Reazione al fuoco
3.11 Compartimentazione
3.12 Misure per l’evacuazione in caso di emergenza
3.13 Aerazione
3.14 Attività accessorie. Locali per riunioni e trattenimenti
3.15 Attività accessorie. Archivi e depositi di materiali combustibili con superficie fino a 15 mq
3.16 Attività accessorie. Archivi e depositi di materiali combustibili con superficie fino a 50 mq
3.17 Attività accessorie - autorimesse
3.18 Impianti elettrici
3.19 Mezzi e impianti di estinzione degli incendi
3.20 Impianti di rivelazione, segnalazione e allarme
3.21 Sistema di allarme
3.22 Segnaletica di sicurezza
3.23 Organizzazione e gestione della sicurezza antincendio

4. PROGETTAZIONE AI SENSI DEL CODICE DI PREVENZIONE INCENDI
4.1 (G.2.2) Campo di applicazione
4.2 (G.2.5) Obiettivi e metodologia generale per la progettazione della sicurezza antincendio
4.3 (G.2.9) Progettazione antincendio delle attività normate
4.4 (V.4.2) Classificazioni
4.5 (G.3.1) Definizione dei profili di rischio
4.6 (G.3.2) Profilo di rischio Rvita
4.7 (G.3.3) Profilo di rischio Rbeni
4.8 (G.3.4) Profilo di rischio Rambiente
4.9 (V.4.4) Strategie antincendio
4.10 (S.1) Reazione al fuoco
4.11 (S.2) Resistenza al fuoco
4.12 (S.3) Compartimentazione
4.13 (S.4) Esodo
4.14 (S.5) Gestione della sicurezza
4.15 (S.6) Controllo dell’incendio
4.16 (S.7) Rivelazione e allarme
4.17 (S.8) Controllo di fumi e calore
4.18 (S.9) Operatività antincendio
4.19 (S.10) Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio
4.20 Tabella riassuntiva delle differenze tra RTV 2006 e RTV 2016

5. PROGETTAZIONE CON LA FIRE SAFETY ENGINEERING
5.1 Descrizione della Fire Safety Engineering
5.2 Breve descrizione del software FDS
5.3 Vantaggi possibili con la progettazione FSE
5.4 La progettazione prestazionale per le facciate negli edifici di grande altezza
5.5 Sistema di esodo

Antincendio. Casi pratici di progettazione

Antincendio. Casi pratici di progettazione

Codice di prevenzione incendi - Regole tecniche verticali - Fire Safety Engineering

Antincendio. Casi pratici di progettazione
link: Antincendio. Casi pratici di progettazione

La progettazione della prevenzione incendi si trova in una fase di rinnovamento e transizione. Questo grazie al Codice di Prevenzione Incendi (D.M. 3 agosto 2015) e alleprime RTV (Regole Tecniche Verticali) basate su di esso, che prevedono sia soluzioni prescrittive che prestazionali. Questo primo gruppo di nuove norme costituisce un valido strumento che il progettista antincendio “illuminato” può fin da subito utilizzare per sviluppare un progetto della sicurezza antincendio.
Considerato che il Codice non può ancora essere formalmente adottato per la progettazione di tutte le tipologie di attività, si possono presentare diversi casi:
1. Attività dotate di vecchia RTV e di nuova RTV basata sul Codice (per es. uffici, attività ricettive, autorimesse);
2. Attività dotate di vecchia RTV ma ancora prive di nuova RTV (per es. scuole, locali di pubblico spettacolo, edifici civili, ecc.);
3. Attività prive di vecchia RTV (per es. depositi e stabilimenti industriali).

simulazione di esodo in fabbricato uffici ad elevato affollamento


Le attività di cui al punto 1 (Uffici, Attività ricettive, Autorimesse) sono oggetto delle parti A), B) e C) del presente Manuale e sono analizzate sia con le norme tradizionali che con le nuove RTV, anche con l’ausilio della Fire Safety Engineering. Per le attività di cui al punto 3, è fin da ora possibile applicare le norme generali del Codice, eventualmente adattandole alle specificità della destinazione d’uso. Nella parte D) del presente Ma­nuale è riportata la progettazione completa di un’attività di quest’ultimo tipo, con ampio uso dei metodi dell’Ingegneria Antincendio.

analisi della propagazione dell'incendio in un fabbricato industriale




STRUTTURA DEL LIBRO

PARTE A - Attività Uffici
  1. Premessa
  2. Descrizione generale del progetto
  3. Progettazione ai sensi della regola tecnica allegata al D.M. 22 febbraio 2006
  4. Progettazione ai sensi del Codice di prevenzione incendi
  5. Progettazione con la Fire Safety Engineering
PARTE B - Attività Ricettive
  1. Premessa
  2. Descrizione generale del progetto
  3. Progettazione ai sensi della regola tecnica allegata al D.M. 9 aprile 1994
  4. Progettazione ai sensi del Codice di prevenzione incendi
  5. Progettazione con la Fire Safety Engineering
  6. Verifica dei livelli di sicurezza dell’esodo dell’albergo con la F.S.E.
PARTE C – Autorimesse
  1. Premessa
  2. Descrizione generale del progetto
  3. Progettazione ai sensi della regola tecnica allegata al D.M. 1 febbraio 1986
  4. Progettazione ai sensi del Codice di prevenzione incendi
  5. Applicazione della nuova RTV ad alcuni casi progettuali
  6. Progettazione con la Fire Safety Engineering
PARTE D - Attività non normate (prive di RTV)
  1. Premessa
  2. Progettazione con il Codice di prevenzione incendi e la Fire Safety Engineering
  3. Descrizione generale del progetto
  4. Analisi dello stato di fatto e proposta di interventi migliorativi
  5. Premessa sull’utilizzo di FDS – Fire Dynamics Simulator
  6. Attribuzione dei profili di rischio ai sensi del codice
  7. Reazione al fuoco
  8. Resistenza al fuoco e compartimentazione
  9. Esodo
  10. Gestione della sicurezza
  11. Controllo dell’incendio
  12. Rivelazione ed allarme
  13. Controllo di fumi e calore
  14. Operatività antincendio
  15. Simulazioni con FDS – Impostazioni generali
  16. Simulazioni di dettaglio: analisi del focolaio e dei materiali
  17. Schema costruttivo del modello in FDS
  18. Dettagli del modello in FDS
  19. Interventi integrativi previsti in progetto: SENFC
  20. Interventi integrativi previsti in progetto: impianto di estinzione fisso con idranti UNI 45
  21. Interventi integrativi previsti in progetto: migliorie al sistema di esodo, correlato con il layout dello stoccaggio
  22. Interventi integrativi previsti in progetto: distanze di rispetto tra le aree di deposito e le strutture
  23. Il modello geometrico e le mesh di calcolo
  24. Scelta della curva HRR del focolaio
  25. Analisi delle simulazioni con il Fire Dynamics Simulator. Verifica della sicurezza delle persone
  26. Analisi delle simulazioni con il Fire Dynamics Simulator -Verifica della resistenza al fuoco
  27. Allegato 1. Valutazioni sulla resistenza al fuoco ed il meccanismo di collasso
  28. Allegato 2. Valutazioni sul sistema e le tempistiche dell’esodo
  29. Allegato 3. Programma per l’attuazione del S.G.S.A.







Le 15 ragioni per cui passare all’approccio Fire Safety Engineering

Simulazione di incendio in capannone industriale


Sono tanti i nomi che le si attribuiscono ed altrettante le possibili applicazioni. Che sia chiamata Ingegneria Antincendio o Metodo Prestazionale oppure Approccio Ingegneristico o ancora Performance-based Design, comunque si tratta della Fire Safety Engineering. Ma cos’è?
Inizialmente applicata solo per risolvere le “missioni impossibili” legate a deroghe difficili e progetti complessi, la F.S.E. si sta progressivamente affermando in Italia, anche grazie ai recenti sviluppi normativi ed alla commercializzazione di software ad essa dedicati e sempre più potenti e affidabili.
Semplicemente si tratta di una branca della progettazione ingegneristica, applicata alle tematiche della sicurezza antincendio.
Fire Safety Engineering per deroga resistenza al fuoco
Siccome un progetto sviluppato con la F.S.E. risulterà notevolmente più costoso di un progetto antincendio tradizionale, è opportuno adottare questo approccio solo in determinate condizioni, ovvero i casi in cui:
·        il Comando VV.F. richiede di approfondire determinati aspetti del progetto;
·        le caratteristiche peculiari della costruzione non permettono l’integrale osservanza delle norme vigenti oppure risultano al di fuori dell’ambito di applicazione delle stesse;
·        le soluzioni alternative o in deroga garantiscono elevati risparmi economici al titolare o al costruttore, a parità di sicurezza antincendio.
La F.S.E. è uno strumento potente ma richiede un alto livello di competenza sia al progettista che ai funzionari VVF, tempi di elaborazione più lunghi, uso di software costosi, integrazione tra diverse discipline specialistiche e coordinamento del team di progettazione, maggiore approfondimento dei vari aspetti che possono essere connessi a quello in esame (nella F.S.E. tutti gli aspetti della sicurezza antincendio sono connessi tra di loro e pertanto è necessario che il progettista antincendio abbia a disposizione tutte le informazioni utili da parte del committente e degli altri membri del team). 
Simulazione di esodo in fabbricato uffici ad elevato affollamento
Esaminiamo le 15 principali ragioni per cui si ritiene conveniente l’applicazione della Fire Safety Engineering.
1.   Maggiore flessibilità
2.   Estesa applicabilità
3.   Basi scientifiche
4.   Costante aggiornamento
5.   Inclusione
6.   Risparmio economico su strutture e aumento del carico di incendio
7.   Risparmio economico sui materiali di finitura
8.   Risparmio economico sulle opere di compartimentazione
9.   Risparmio economico nei componenti del sistema di esodo
10. Risparmio economico nelle separazioni a prova di fumo
11. Risparmio economico nelle misure di protezione attiva
12. Risparmio economico nell’aerazione ed evacuazione dei fumi e del calore
13. Valutazione del piano di emergenza e di evacuazione
14. Applicazione agli edifici esistenti (di pregio storico-architettonico)
15. Migliore rappresentazione grafica.
Ing. Filippo Cosi, Antincendio. Casi pratici di progettazione, Wolters Kluwer, 2017.
link: Antincendio_Casi_pratici_di_progettazione


mercoledì 2 agosto 2017

Articolo di S. Zanut, E. Ronchi e F. Cosi - Rivista Antincendio - Giugno 2017 - EPC Editore

“Fuori tutti, c’è un incendio a scuola” …ma è solo una simulazione virtuale 

Articolo di S. Zanut, E. Ronchi e F. Cosi
Rivista Antincendio - Giugno 2017 - EPC Editore

Abstract

La mattina del 10 marzo 2011 all'interno della scala a prova di fumo di un liceo pordenonese l’incendio di un cestino contenente confezioni di merendine genera un volume di fumo tale da compromettere l’utilizzo di quella scala. L’impianto di rilevazione avverte l’evento e attiva il sistema di allarme, così che le 600 persone presenti (studenti, insegnanti e personale non docente), evacuano dall'edificio utilizzando le altre scale disponibili. Tutti riescono ad uscire con ragionevole tranquillità per rientrare solo dopo che i Vigili del fuoco hanno ripristinato le condizioni di sicurezza. Un evento che si sviluppa con queste modalità, se opportunamente considerato, per- mette non solo di acquisire informazioni sul comportamento delle persone in emergenza, analisi peraltro condotta con uno studio specificamente dedicato, ma anche di effettuare valutazioni oggettive sull'efficacia del piano di evacuazione facendo nello stesso tempo acquisire maggior consapevolezza sull'importanza di una risposta pianificata a eventi di questo tipo. Con ciò si vuole mettere in evidenza un aspetto senza dubbio difficile da gestire in fase di elaborazione di un piano di emergenza, ossia la definizione dei possibili scenari critici con le associate manifestazioni e interazioni con le persone anche attraverso le condizioni limite associate, aspetti che solitamente si affrontano in termini molto generalisti. Spesso, infatti, tali scenari sono letteralmente “immaginati”, con tutto ciò che ne consegue quando tale immaginazione non è strutturata sull'effettiva conoscenza di queste problematiche, talvolta portando a scelte schematiche, potenzialmente inadeguate e quindi inefficaci ad affrontare condizioni di reale criticità.
Per incrementare la conoscenza su questi aspetti solitamente non basta l’esperienza personale, ma si può attingere ai casi studio disponibili in letteratura, oppure utilizzare le potenzialità offerte da- gli strumenti informatici messi a disposizione nel mondo della Fire Safety Engineering, solitamente considerati solo in fase di progettazione di un’opera o nella verifica di alcuni aspetti della sicurezza antincendio. Tali strumenti, invece, per- mettono anche di rappresentare eventi in una realtà virtuale da cui è possibile estrarre indicazioni molto utili per elaborare piani di emergenza credi- bili rispetto agli scenari ipotizzati. Obiettivo di questo contributo è proporre un possibile approccio metodologico che dimostri quanto sia importante che le strategie alla basA tal proposito gli autori hanno messo in sinergia le proprie esperienze maturate nel campo della FSE con diversi percorsi (un funzionario del C.N.VV.F., un ricercatore universitario e un progettista) sul caso studio di un edificio scolastico, ma le stesse considerazioni possono valere anche per altre realtà. Alla fine l’obiettivo comune assume un’importanza superiore a tutto il resto, poiché si tratta di quello che in fondo anima il lavoro dei tre: la salvezza delle persone in caso di un'emergenza incendio.
e della progettazione della sicurezza antincendio non restino nello scaffale del progettista, ma siano poi considerate anche nella gestione delle emergenze.