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mercoledì 2 agosto 2017

Articolo di S. Zanut, E. Ronchi e F. Cosi - Rivista Antincendio - Giugno 2017 - EPC Editore

“Fuori tutti, c’è un incendio a scuola” …ma è solo una simulazione virtuale 

Articolo di S. Zanut, E. Ronchi e F. Cosi
Rivista Antincendio - Giugno 2017 - EPC Editore

Abstract

La mattina del 10 marzo 2011 all'interno della scala a prova di fumo di un liceo pordenonese l’incendio di un cestino contenente confezioni di merendine genera un volume di fumo tale da compromettere l’utilizzo di quella scala. L’impianto di rilevazione avverte l’evento e attiva il sistema di allarme, così che le 600 persone presenti (studenti, insegnanti e personale non docente), evacuano dall'edificio utilizzando le altre scale disponibili. Tutti riescono ad uscire con ragionevole tranquillità per rientrare solo dopo che i Vigili del fuoco hanno ripristinato le condizioni di sicurezza. Un evento che si sviluppa con queste modalità, se opportunamente considerato, per- mette non solo di acquisire informazioni sul comportamento delle persone in emergenza, analisi peraltro condotta con uno studio specificamente dedicato, ma anche di effettuare valutazioni oggettive sull'efficacia del piano di evacuazione facendo nello stesso tempo acquisire maggior consapevolezza sull'importanza di una risposta pianificata a eventi di questo tipo. Con ciò si vuole mettere in evidenza un aspetto senza dubbio difficile da gestire in fase di elaborazione di un piano di emergenza, ossia la definizione dei possibili scenari critici con le associate manifestazioni e interazioni con le persone anche attraverso le condizioni limite associate, aspetti che solitamente si affrontano in termini molto generalisti. Spesso, infatti, tali scenari sono letteralmente “immaginati”, con tutto ciò che ne consegue quando tale immaginazione non è strutturata sull'effettiva conoscenza di queste problematiche, talvolta portando a scelte schematiche, potenzialmente inadeguate e quindi inefficaci ad affrontare condizioni di reale criticità.
Per incrementare la conoscenza su questi aspetti solitamente non basta l’esperienza personale, ma si può attingere ai casi studio disponibili in letteratura, oppure utilizzare le potenzialità offerte da- gli strumenti informatici messi a disposizione nel mondo della Fire Safety Engineering, solitamente considerati solo in fase di progettazione di un’opera o nella verifica di alcuni aspetti della sicurezza antincendio. Tali strumenti, invece, per- mettono anche di rappresentare eventi in una realtà virtuale da cui è possibile estrarre indicazioni molto utili per elaborare piani di emergenza credi- bili rispetto agli scenari ipotizzati. Obiettivo di questo contributo è proporre un possibile approccio metodologico che dimostri quanto sia importante che le strategie alla basA tal proposito gli autori hanno messo in sinergia le proprie esperienze maturate nel campo della FSE con diversi percorsi (un funzionario del C.N.VV.F., un ricercatore universitario e un progettista) sul caso studio di un edificio scolastico, ma le stesse considerazioni possono valere anche per altre realtà. Alla fine l’obiettivo comune assume un’importanza superiore a tutto il resto, poiché si tratta di quello che in fondo anima il lavoro dei tre: la salvezza delle persone in caso di un'emergenza incendio.
e della progettazione della sicurezza antincendio non restino nello scaffale del progettista, ma siano poi considerate anche nella gestione delle emergenze.

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